Neppure le cancellate scolastiche sfuggono alla sussidiarietà, di Giuditta Riggi


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Categorie: Attualità  

Necessità di effettuare lavori di manutenzione ad un Istituto scolastico, difficoltà a realizzare questi lavori in tempi ragionevoli, problemi economici dell'ente pubblico che dovrebbe occuparsi dei lavori in questione, lungaggini burocratiche per realizzare in proprio o appaltare a terzi i lavori, costi esorbitanti da mettere in preventivo, tali da scoraggiare l'esecuzione di qualunque lavoro,... potremmo continuare, ma è facile immaginare che questa è la normale prassi e i normali problemi che incontra qualunque istituzione scolastica pur animata dalle migliori intenzioni.
Avviene così che anche i lavori più semplici, anche quelli che non richiedono specializzazioni e competenze stratosferiche e che nell'essere eseguiti non creano rischi né a se stessi né agli altri, rimangano lì in attesa che qualcuno competente li esegua, se e quando il budget sarà disponibile, se e quando verrà il turno per quella determinata scuola, se e quando la priorità non dovrà essere data ad altre realizzazioni. È molto spesso il caso della manutenzione di una piccola aiuola, del cambiare una presa o un interruttore guasti, del dipingere una cancellata ormai scolorita. Sì, perché anche una cancellata scolastica dipinta di nuovo è capace di rappresentare qualcosa di bello da guardare, qualcosa di cui essere più contenti la mattina, quando alunni, insegnanti e genitori entrano in quell'edificio.
Ecco che la "Giovanni Verga", un Istituto Comprensivo del nostro territorio cittadino, ha aperto i battenti a genitori, alunni e insegnanti che volessero coinvolgersi nel lavoro di ridipingere la lunga cancellata che circonda l'edificio. Un lavoro che molti hanno accolto con entusiasmo, prendendo pennelli, colori, acqua ragia e provvedendo alla bisogna, con il solo costo dei materiali messi a disposizione dalla scuola nell'ambito delle piccole spese, un lavoro al quale hanno partecipato, divertendosi, anche gli alunni, con il supporto degli adulti che li seguivano.
Si dirà: poca cosa, i problemi scolastici sono molto più ampi che non quelli di una piccola riparazione o manutenzione. Si dirà anche: paghiamo già le tasse, a questo deve pensare l'ente pubblico, e non i singoli cittadini. Ma senza scomodare troppo il principio di sussidiarietà, che stabilisce che lo svolgimento di funzioni pubbliche deve essere effettuato al livello più vicino ai cittadini e che deve essere demandato ad un livello superiore solo quando il livello più vicino ai cittadini non è in grado di gestirlo, casi del genere sono fortemente emblematici e hanno un valore educativo di enorme importanza, per diversi motivi.
Innanzitutto, siamo da troppo tempo abituati, specie qui al Sud, a che tutti i problemi debbano essere risolti dallo Stato, dal Comune, dall'Ente pubblico, senza renderci conto che abbiamo il diritto - e talvolta anche il dovere - di intervenire noi stessi in prima persona. Chiedendo al livello superiore che ci metta in condizioni di agire, ad esempio in questo caso procurandoci pennelli e colori per dipingere una cancellata, o palette e piantine per rinnovare un'aiuola, e creando le condizioni perché si possa intervenire.
E poi, il valore del fare insieme da parte degli adulti ha un ruolo educativo insostituibile, anche nei confronti degli alunni, che possono essere coinvolti in un'attività non solo creativa ma "costruttiva", quando molti segni intorno a noi testimoniano invece di un modo di fare "distruttivo", che spesso nasce dal non sentire come proprie le cose comuni.
Dunque, ben vengano pennelli e vernici, in attesa che questo esempio, che certamente non è il solo nel nostro territorio, si moltiplichi e si allarghi a dismisura. Forse, anche per iniziare a tenere le strade pulite, senza aspettare che il personale o il camion del Comune passino, in quei giorni che vedono la congiunzione astrale della Luna piena, dell'opposizione di Marte e del passaggio della Cometa di Halley contemporaneamente.

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